Marcinelle 262

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opera recensita: Oltre

critica di Mauro Fantinato

L’arte di sconvolgere i sensi

Pur salpando dalle concretezze solide della realtà, Degan approda alle plaghe incerte della trasfigurazione formale del soggetto (elementi naturali e antropomorfi, fotogrammi di film, ricordi e sogni di viaggi), attorno al quale conduce una rilettura astrattiva, tras/figurata, in/formale ed espressionistica. Gli addentellati al reale vengono assorbiti, senza annichilirsi, in un’energica descrizione cromatica.

Ed in effetti, proprio dal fronte del colore, precipita un vitalistico vortice di suggestioni e oppositivi viraggi, di toni e contro-toni, nella somma finale Degan con fascino ci propone, quindi, un’empatica immersione di cuore e mente tra sogno e realtà, tra significato e significante: per far rivivere nuovi sentimenti anche intimamente discrepanti.

 


 

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