Colors of the emotions through movies soundtracks , Bologna 2015
Mostra Personale presso Galleria Wikiarte
opere recensite: collezione Movies Soundtracks: Australia, Braveheart, Lezioni di piano, Piccolo Buddha, The Mission, Titanic, Heroes, This Is It
presentazione e critica di Giorgio Grasso
Liana Degan fa una cosa diversa e devo dire interessante e anche, credo di assoluta novità, non mi sembra di averla vista fare da nessuno prima: porta su tela il film che ha visto, soprattutto film legati a una colonna sonora, per cui mette insieme la parte visiva del film con la colonna sonora quindi riesce a portare su tela i due aspetti dell’arte cinematografica, la parte musicale e la parte filmata con una novità interessante perché da un certo punto di vista, come tutta l’arte astratta, non richiedono spesso il titolo.
L’arte astratta è qualcosa che a differenza del figurativo ha come obiettivo quello di dare a chi guarda l’opera, sensazioni che lui sente, non che l’artista vuole dare, magari l’artista ci prova a dare le sue sensazioni, però è soggettivo.
Nell’arte astratta è veramente tutto legato alla sensazione personale che lo spettatore ha quando guarda il quadro e si immedesima in esso; l’abilità dell’artista è questa: fa scegliere le tue sensazioni.
L’arte astratta è più difficile per questo: perché l’arte astratta richiede una forza tale da parte dell’artista, una energia che va al di là della mera energia fisica, ma è tutta la passione e l’energia che la persona ha.
Liana, quando dipinge un’opera, spesso vuole dare una indicazione; anche se il quadro vuole essere astratto, vuole dare una indicazione, ma spesso chi lo guarda non riceve quella indicazione, ne riceve un’altra perché a seconda dei colori e dei soggetti che ha, è tutta un’altra cosa …
Così come quando si vuol fare qualcosa legata a un film, come nel caso suo, non necessariamente chi guarda lo capisce, cioè se non legge il titolo non capisce che è quel film, tranne quello di Michael Jackson che un po’ si capisce … ma negli altri, molto belli, devi guardare il titolo, ma in questo caso, a differenza delle altre opere astratte, credo che sia importante il titolo.
Il titolo perché vuole arrivare a quello, soprattutto se si conosce il film, ma soprattutto se si ricorda la sua musica, allora si riesce a capire tutta la forza del quadro.
in questo caso direi proprio che bisogna associare le due cose: guarda il film e guarda il quadro perché altrimenti è un astratto, comunque interessante perché è forte di colori, è forte di sensazioni, però è proprio un tentativo difficilissimo questo: unire le due cose, un’abilità notevole che richiede anche una cultura dei film che pure bisogna avere, perché il film, fa parte dell’arte, fa parte della nostra vita.